venerdì 12 settembre 2014

Quando la salute passa in secondo piano: Canale di Sicilia: soccorsi 1210 migranti

Il Canale di Sicilia ancora una volta è teatro di un viaggio disperato, un viaggio della speranza, quello dei migranti che senza nulla in mano, cercano di trovare rifugio nel nostro paese. Questa volta il loro numero sale a 1210 comprese donne e minori (circa 300). 
Gente che scappa dalle proprie case in cerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia ma che spesso non riesce a trovare quella sistemazione e quella tranquillità tanto agognate. Nella maggior parte dei casi, è un sogno che rimane tale.

Così come è avvenuto ieri, quando nel pomeriggio, nel Canale di Sicilia, le cinque imbarcazione strapiene di migranti sono state intercettate dalla Guardia Costiera che ha indirizzato su di esse navi mercantili che adesso dovranno trasportare i tanti migranti in porti italiani. Due delle imbarcazioni attraccheranno in Sicilia ed esattamente una a Catania (con a bordo 198 persone) e l’altra a Messina (con a bordo 98 migranti); le altre tre sono ancora in attesa di destinazione.

Le persone soccorse verranno sottoposte a controllo medici da parte del personale sanitario e della Protezione Civile. I vari centri d’accoglienza dell’isola, accoglieranno i nuovi arrivati.
Quel tratto di mare che ancora conserva dei morti, sta diventando un simbolo del problema immigrazione.


Fonte news: SiciliaFan

giovedì 4 settembre 2014

Ecco una formula matematica per prevedere la Felicità

Davvero è possibile prevedere la felicità?
Beh si, e a quanto pare è sufficiente un’equazione matematica.
Sembra uno scherzo, un’affermazione incredibile, eppure ne sono convinti i ricercatori dell’University College London (UCL), secondo i quali è sufficiente una piccola formula matematica per prevedere la felicità.
Infatti gli scienziati inglesi hanno scoperto che la felicità non dipende assolutamente da ciò che accade, bensì dal divario che si viene a creare tra aspettative e realtà effettiva. Per cui “si è più felici quando le cose vanno meno peggio piuttosto che meglio di quanto potessimo pensare”.
Ecco dunque arrivare ad una formula matematica in grado di prevedere la felicità. Ma  vediamo le fasi dello studio che hanno portato a questa incredibile scoperta.

Prevedere la felicità: l’esperimento

Dopo uno studio effettuato su 26 persone tramite risonanza magnetica funzionale, delle quali è stata esaminata la relazione tra “felicità e ricompensa” associate a tutti quei processi neuronali che spingono a provare le emozioni,  si è arrivati ad ottenere i giusti dati da seguire per ricostruire al computer un modello in cui “la felicità riferita era collegata a recenti premi e aspettative”.
Questo modello è stato poi testato su oltre 18 mila persone partecipanti ad un gioco per smartphone, chiamato “The Great Experiment Brain”, appositamente sviluppato dall’UCL. Dai risultati si evince che i partecipanti sono felici anche se vincono dei punti anziché del denaro. Questa applicazione, scaricabile dal sito www.thegratbrainexperiment.com , indaga sulla memoria, l’impulsività, i rischi che si è disposti a correre, e la relativa felicità.

I risultati dell’esperimento


L’esperimento ha dimostrato che “i segnali neuronali attivati durante i risultati e le decisioni si evidenziano in una zona del cervello chiamata Striato”. In questa zona si trovano infinite connessioni con i neuroni dopaminergici che dipendono dalla dopamina. E probabilmente quest’ultima gioca un ruolo fondamentale nel determinare e prevederela felicità.

Disturbi di panico: cosa sono

La parola panico deriva dal nome della divinità Pan (simbolo di natura e universo e fermento di ogni cosa creata) ed indica uno stato emotivo di paura che nasce a fronte di un problema reale o presunto. Quando parliamo di disturbi di panico, dunque, ci riferiamo a quelle improvvise crisi dettate da una paura che nella maggior parte si rivela infondata ma che dimostra un’alterazione dello stato emotivo del soggetto affetto da tali disturbi.
La crisi porta la persona ad avere palpitazioni, sudorazione fredda, sensazione di vuoto e di pericolo imminente.

DISTURBI DI PANICO: ANDIAMO NELLO SPECIFICO

Una delle conseguenze di tale disturbo è l’agorafobia ovvero, la paura di trovarsi in posti cui sarebbe difficile fuggire o allontanarsi in caso di pericolo; il soggetto, in preda al panico, dà pieno sfogo alla crisi. La persona, quindi, si isola ed evita di uscire proprio per non incappare in spiacevoli situazioni. Un’altra conseguenza, dunque, è l’isolamento.
L’ansia, il fattore scatenante la crisi, coinvolge completamente il soggetto malato impedendogli di reagire in maniera logica. I successivi problemi fisici (difficoltà respiratorie, vertigini, etc..) portano al crollo mentale e appunto alla crisi vera e propria.
Il mondo scientifico, oggi, non riconosce nei suddetti disturbi una causa principale ma piuttosto una predisposizione psicologica a tali problemi. La psicologia e la psicoterapia hanno fatto comunque passi da gigante e nel giro di pochi anni, le guarigioni dai disturbi di panico sono aumentate. In particolare, la psicoterapia cognitivo-comportamentale, ha elaborato un percorso da intraprendere con il paziente. La persona malata prende coscienza di ciò che vive e viene così sostenuta nel cammino di guarigione che la porterà ad avere una nuova modalità di pensiero, più sana e gestibile.
La prescrizione di farmaci antidepressivi (di competenza dello psichiatra) porta a rimedi momentanei ma comporta il rischio di forte dipendenza. La psicoterapia, invece, si propone di risolvere il problema sostenendo il paziente in una guarigione fatta solo ed esclusivamente dalla consapevolezza.


Ecco a voi una pillola per imparare le lingue

Presto in tutte le farmacie  in arrivo una pillola per imparare le lingue: ecco quanto ha previsto  Nicholas Negroponte, fondatore del Mit Lab, e conosciutissimo visionario del mondo della tecnologia.

La pillola per imparare le lingue: Negroponte e il vecchio vizio delle previsioni

È proprio quanto è successo  ad una conferenza TED, durante il corso della quale, il fondatore del Mit Lab, ha intrattenuto sopraggiunti, mostrando loro alcuni video in cui dimostra come, negli ultimi 30 anni, sia sempre riuscito a prevedere come si sarebbe evoluta la tecnologia: hai infatti previsto l’invenzione del display touch screen, dei dispositivi indossabili e, per finire,delle le monete digitali.

Ma predire l’invenzione di una pillola per imparare le lingue…

Ma, dopo aver allietato gli ospiti con le pregresse previsione, ecco arrivare l’annuncio shock: in arrivo una pillola per imparare le lingue.
Questa sarà, secondo il noto visionario, la prossima invenzione del secolo: sarà quindi possibile imparare le lingue straniere, semplicemente ingerendo una pillola che rilascia “conoscenza” nel flusso sanguigno, in modo da raggiungere il cervello ed essere memorizzata? Davvero non esisteranno più applicazioni, libri, o corsi?
Non secondo Negroponte, secondo il quale basterà una pillola per imparare le lingue. E chissà che dopo le lingue, non sarà anche possibile  imparare la matematica, la lettura, la scienza in generale, e magari arti marziali e “Kung Fu”.

Una notizia sorprendente e al contempo divertente, che ci fa pensare che forse stavolta il caro Nicholas abbia un po’ esagerato. Ma ricordiamoci una cosa: chi 30 anni fa lo ha preso per pazzo, si è poi dovuto ricredere. Per cui chi ci dice stavolta non tocchi a noi la stessa sorte?

martedì 13 maggio 2014

Scegliere la scuola di psicoterapia

La scelta della scuola di psicoterapia è un momento fondamentale per la definizione dei futuri psicoterapeuti, per molteplici motivi. Anzitutto perché il percorso di formazione post-lauream è determinante per la carriera professionale ed in secondo luogo perché ogni scuola segue un approccio psicoterapeutico differente. Molti studenti, quindi, si chiedono quale sia il più adatto a loro e la domanda è impegnativa, poiché si tratta di modalità di formazione differente. Ovviamente non possiamo dare un parere in merito a quale sia più valido rispetto ad un altro: sicuramente, ogni futuro psicoterapeuta ha già un orientamento di fondo ed è quindi anzitutto sulla base delle preferenze personali che può essere fatta una scelta. Partendo da questo presupposto può comunque essere utile approfondire i diversi approcci.

Il punto di partenza è semplice e comune per ogni scuola di psicoterapia: scopo dell'intervento terapeutico è rimettere in moto un processo di sviluppo che si è arrestato all'interno di un individuo o nelle relazioni tra individui: a cambiare saranno le modalità di intervento e l'importanza attribuita ai diversi fattori che determinano un “problema”. Quindi la chiave è la comprensione del cambiamento.

Gli approcci della scuola di psicoterapia

Come abbiamo detto, a cambiare sono strumenti di lavoro. Ecco gli approcci principali:
                     Sistemico-familiare
                     Gestal-Terapia
                     Cognitivo-Comportamentale
                     Trans-ferale

A seconda dell'uno o dell'altro, al centro ci potranno essere le relazioni, la soggettività ed i comportamenti. Questo aiuta a capire il perché possa essere difficile scegliere la scuola di psicoterapia, perché comunque cambierà la modalità di intervenire.

Consigli pratici per la scelta della scuola di psicoterapia


La chiave per la scelta più adatta alle proprio inclinazioni è l'informazione: internet è un ottimo strumento per conoscere caratteristiche delle diverse scuole ed insegnamenti, ma anche per chiedere  pareri e consigli ad altri che hanno già preso una decisione. In questo, sicuramente, i forum sono un'ottima fonte a cui attingere. Altra mossa utile è quella di verificare giorni e orari delle lezioni, per essere certi che possa adattarsi ad esigenze personali e professionali.

approfondimenti su scuola di psicoterapia